Gironzolando per la campagna facendo la camminata che cerco di fare tutti i giorni della settimana in cui posso, mi sono imbattuta in una striscia di rigogliosi farinelli (Chenopodium album), erba farinella per i brianzoli locali, e ho immediatamente pensato ad un risottino da preparare per cena. Questa piantina facile da riconoscere per la “farina” presente sulla pagina inferiore delle sue foglie, è conosciuta per usi culinari fin dai tempi più remoti. Ha un buon contenuto di ferro e vitamina B1. Secondo me ha anche un sapore più gradevole della chenopodiacea più prossima e conosciuta, gli spinaci, e per esperienza personale pare sia più gradita anche ai miei ragazzi ai quali preparo ogni tanto il verdissimo (e semplicissimo) risotto.
Ingredienti:
- 300 g di riso per risotti (Carnaroli o Vialone Nano);
- un paio di abbondanti manciate di foglie tenere e nuovi getti di farinello;
- uno scalogno oppure una cipolla;
- una noce di burro;
- olio evo q. b.;
- parmigiano grattugiato s. q.;
- sale e pepe q. b..
Pulite con attenzione e sciacquate le foglie e i giovani getti di farinello.
Preparate in un tegame un soffritto con lo scalogno affettato e l’olio evo. Aggiungete il farinello e fate insaporire per qualche minuto. Unite poi il riso e fate tostare per bene. Portate a cottura aggiungendo di tanto in tanto il brodo vegetale e regolando di sale se occorre. Spegnete il fuoco e fate mantecare il risotto con il burro e il parmigiano grattugiato. Se vi piace aromatizzate con un poco di pepe. Portate in tavola ben caldo.
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